Scheda libro

Critiche e politiche della violenza
A cura di Tiziana Villani e Ubaldo Fadini
La violenza, le guerre disegnano la linea dominante del nostro tempo che confina ogni forma di pietas ai margini di un sociale la cui trasformazione appare difficoltosa
e in affanno. Molti degli strumenti critici dei classici cui si era soliti fare riferimento vanno ripensati alla luce delle nuove modalità di vita, delle nuove soggettività, delle nuove forme del lavoro, del quotidiano, degli affetti. In questo nuovo numero di Millepiani, esito di numerosi momenti di scambio tra gli autori, s’intende rilanciare in positivo questo necessario ripensamento, ricorrendo certo ad autori come Walter Benjamin, Herbert Marcuse, Judith Butler, Carla Lonzi, ma soprattutto a interventi qui presentati, che indagano in vari ambiti l’esercizio della violenza nelle sue articolazioni, nel suo essere forma di dominio che si dispone
su vari livelli e che tuttavia presenta
anche tutti i suoi limiti, sui quali occorre lavorare, limiti di un modello disperato e luttuoso. Ai diversi segnali che indicano possibilità altre di pensare la vita bisogna pervenire a partire da una netta presa d’atto dell’accadere odierno, mettendo anche in discussione l’idea stessa che la violenza sia la prerogativa prima dell’umano e non una delle sue possibilità. L’esperienza dell’amicizia, delle alleanze, delle reti sociali e affettive ci sembra essere la risposta più adeguata e concretamente praticabile per trarre fuori la vita dal suo impoverimento, dal suo essere altrimenti indegna di essere vissuta.
